Interessantissimi interventi da Radio Onda Rossa sulle catene contadine alternative, disponibile in versione originale a https://www.ondarossa.info/redazionali/2020/04/coronavirus-supermercati-si-mercati
In tempi di restrizioni e decreti d’urgenza, insieme alla rete Terra-Terra, ragioniamo su come se la passano i piccoli agricoltori di fatto, i mercati contadini, gli orti famigliari, i coltivatori diretti e la piccola distribuzione informale mentre i mercati sono vietati e i supermercati sono pieni e gli spostamenti per raggiungere i terreni da coltivare diventano praticamente impossibili.
Di seguito interessantissimi audio di protagonisti dal mondo dell’auto produzione agricola in questi giorni di emergenza
qui il comunicato di Terra-Terra
che riportiamo per esteso
Come terraTERRA dopo un momento di shock iniziale come tutte e tutti
voi immaginiamo, sentiamo l’esigenza di dire la nostra su ciò che sta
accadendo.
Le responsabilità dello stato sono ormai evidenti rispetto
al mancato controllo di una epidemia annunciata e la connivenza dei
media ha creato un terrore cieco che ha provato a tramutare, come spesso
avviene, in lotta ai poveri e fra i poveri, senza organizzare la salute
pubblica in modo da non sfruttare medici e infermieri per fronteggiare
questa minaccia. Colpevoli perché memori di anni di tagli e
privatizzazioni.
I risultati purtroppo ancora non sono sotto gli
occhi di tutti e tutte, il peggio deve ancora arrivare. Il prolungarsi
di questo periodo di isolamento avrà svariate ripercussioni per chi è
vittima di violenze domestiche, per chi soffre di patologie psichiche,
per chi ha bisogno di fare attività fisica, … dopo questo periodo di
isolamento ci aspetta l’ignoto.
L’onda repressiva in atto peggiora un apparato legalista che già rendeva a noi contadini la vita quasi impossibile.
La
situazione, dopo oltre un mese senza mercati contadini è insostenibile,
come tutte/i non possiamo uscire dal comune di residenza/domicilio.
Molti di noi sono produttori di fatto, se “prima” era complesso sbarcare
in città, adesso è impossibile.
Siamo piccoli produttori, alcuni
senza partita iva e in questi anni abbiamo conferito a molti e molte di
voi il surplus della nostra produzione. Ora ci troviamo ad avere
prodotti, soprattutto fresco, che vanno a male e abitiamo e produciamo
lontano da Roma.
Dalle campagne alla città vorremmo esprimere la nostra solidarietà nella speranza che questa situazione ci faccia riflettere sulle rassicurazioni della GDO, con le file per comprare cibo al supermercato rendendo difficile approvvigionarsi in altra maniera, e sui limiti della metropoli, anche noi per completare la nostra alimentazione rispetto alle produzioni, stiamo incontrando grandi difficoltà. La repressione é forte e le scorte economiche stanno finendo.
Abbiamo volutamente usato il NOI e VOI, per rimarcare l’isolamento che stiamo vivendo, la separatezza tra città e campagna in questo momento si fa ancora più evidente. Contemporaneamente, queste note sono state prodotte dall’insieme rurale ed artigiano di tT, comunicante ma isolato anch’esso. Ed in questo siamo uniti/e. Come siamo uniti, pensiamo, dalla comune volontà di superare questa fase, di rimettere al centro del nostro agire l’autogestione, la solidarietà, il mutuo aiuto, la rottura dei ruoli. Superare e distruggere, quindi, le separazioni proprie di questa nostra epoca.
Vogliamo vedervi, vorremmo portare i nostri prodotti, se e quando vorrete siamo qui per organizzarci.
terraterra@forteprenestino.net