Questa mattina sfidando la gelida giornata un gruppo di attivisti per il Mare libero, gratuito e pulito hanno tenuto un presidio sotto l’edificio dell’Autorità Portuale all’interno del porto di Napoli per consegnare formale diffida a prorogare ancora le concessioni balneari per il 2024, oltre alla richiesta di sgombero immediato e demolizione di tutte le opere di facile rimozione a spese del concessionario uscente. Secondo le leggi comunitarie, la stessa legge italiana e le recenti sentenze del Consiglio di Stato, le concessioni balneari non sono più prorogabili senza una nuova gara con caratteristiche europee.
Nonostante Napoli sia la più grande città di Mare italiana la costa e quindi le concessioni sono tutt’ora governate dall’autorità portuale che come testimoniano decine di esempi, continua a negare l’accesso libero al mare ed alle spiagge ed a salvaguardare esclusivamente gli interessi dei concessionari privati.
Analogamente a quanto si sta facendo nei confronti di altri comuni costieri italiani che abbiano previsto una nuova proroga insieme al Coordinamento Nazionale Mare Libero abbiamo trasmesso nei giorni scorsi una diffida formale anche al Comune, alla Regione (che con un emendamento del PD alla legge di bilancio 2024 ha già dato il via libera alla proroga) ed alle altre autorità preposte per chiedere il rispetto di quanto previsto dall’ordinamento eurounitario e dalla giurisprudenza nazionale ed europea: dichiarare cessati tutti i rapporti concessori e nulli i nuovi atti. La diffida è stata trasmessa per conoscenza anche alla corte dei Conti ed alla procura della Repubblica.
Gli enti locali e le autorità preposte non possono essere complici di un governo caratterizzato da un evidente conflitto di interessi che pur di favorire la lobbie dei balneari (tra cui un proprio ministro) nega il diritto al mare per tutt@ e preferisce pagare infrazioni milionarie che la comunità Europea comminerà nei prossimi giorni se non ci saranno risposte concrete.
Come attivisti continueremo a mobilitarci in occasione del previsto consiglio monotematico del Comune di Napoli sulla “questione Mare” sperando che finalmente si passi dalle parole ad un’assunzione concreta di responsabilità nella direzione di garantire l’accesso al mare per tutt@ rimuovendo cancelli ed ostacoli come le tante discese “private” che lo impediscono.
Intanto attendiamo con ansia l’ennesimo pronunciamento del TAR previsto per il 24 Gennaio sull’apertura continuativa del cancello che da accesso alla spiaggia libera della baia di Donn’Anna a spese del concessionario del Bagno Elena che lo gestisce. Questo cancello diventato ormai simbolico della battaglia per il mare libero, grazie alla compiacenza dell’autorità Portuale ed al disinteresse del Comune, continua illegittimamente ad essere chiuso nonostante una sentenza del TAR del Giugno scorso in seguito ad un ricorso da noi promosso (attraverso un crownfunding) ne imponga l’apertura.
Comitati per il Mare Libero, Gratuito e Pulito Napoli